L’epidermide, definita più comunemente pelle o cute, è l’organo più esteso dell’apparato tegumentario (infatti ricopre tutta la superficie corporea), e ha il compito di proteggere i tessuti e gli organi sottostanti.
È un tessuto semipermeabile, perchè consente il passaggio attivo o passivo di alcune molecole, mentre funge da barriera impermeabile per altre. Quindi per veicolare determinate sostanze attraverso la cute bisogna aumentare la sua permeabilità.
La tenso-biomodulazione utilizza principi di fisica che mettono in relazione la tipologia e la quantità di impulsi, l’impedenza e la tensione biomodulata.
Questa metodica sfrutta dei segnali generati da due anelli in acciaio INOX, ottimali per coprire una vasta area. L’ampiezza del segnale è variabile ed è in grado di modularsi in base alla zona da trattare e all’umidità del tessuto.
Questi impulsi, definiti tensioni biomodulate, creano una variazione del potenziale transmembrana e consentono la riorganizzazione temporanea del doppio strato lipidico della membrana cellulare. Questo provoca l’apertura di canali acquosi, gli elettropori, che consentono una maggiore permeabilità delle membrane e il conseguente incremento della capacità penetrativa di principi attivi a diverso peso molecolare, che altrimenti non passerebbero mai lo strato corneo dell’epidermide.
Questa metodologia rappresenta un innovativo e valido sistema per migliorare l’efficacia di trattamenti farmacologici e medico-estetici perché permette di governare i flussi di entrata di molecole specifiche all’interno del citosol, componente fluida del citoplasma dove avviene il metabolismo cellulare.
I principi attivi utilizzati possono avere diverse azioni:
stimolante sulla sintesi delle proteine
energizzante
volumizzante
nutriente e ristrutturante (anche sul tono muscolare)
rivitalizzante tramite vitamine antiossidanti, aminoacidi
anticellulite tramite sostanze antiedemigene, antiossidanti, lipolitiche e in grado di attivare il metabolismo cellulare